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Maria Schininà

Mese

marzo 2020

A un metro di distanza, ma con Cristo in mezzo

cristo in mezzo

di Giuseppe De Marco, Avvocato Fondatore di LegalSanità.  

Dio ci vuole bene. Evidentemente. Siamo abituati già, del resto, a credere che quando soffriamo voglia dire che Dio, per operare, ci ha scelto (“la sofferenza è la via della trasformazione e senza sofferenza non si trasforma niente”, Benedetto XVI, discorso 25.07.2005).
Oggi ha scelto tutti noi, tutto il mondo. E così siamo tutti per una volta nella stessa barca, come ha detto Papa Francesco, ad affrontare la tempesta.
Chiediamoci però: abbiamo una direzione? Siamo diretti soltanto verso la meta più prossima, ossia la sconfitta del virus e la nostra vittoria, oppure abbiamo, provvidenzialmente, una direzione profonda verso una meta umanamente più generale e importante? Per esempio, “Superare la superficialità della vita, che va da una cosa all’altra senza mai riflettere sul senso dell’insieme” (C. Maria Martini, Colti da stupore, 2012).
Quanti in questi giorni esprimono pensieri sull’esperienza storica che stanno vivendo! Facendo la tara delle singole e comprensibili esperienze umane, nonché dei relativi particolari modi di espressione,  ci troviamo sempre a registrare il peso specifico di una esperienza comune, un preciso bisogno planetario: vivere qualitativamente meglio la stessa (anche se non sarà più la stessa) vita che ci è stata donata.
Prima che arrivasse la “tempesta” eravamo arrivati a reclamare addirittura il diritto alla felicità. Non bastava più la salute, doveva esserci la buonissima salute.
La tempesta che stiamo vivendo ci lascerà l’unità di misura dei nostri limiti, la chiave di lettura della differenza tra noi e chi ci ha creato. la password con cui entrare nell’applicazione “Essenziale”.
Il tempo non inganna, Dio non ci abbandona. È l’occasione per dire di sì. Se non possiamo uscire, possiamo tuttavia aprirci, aprirci al segno, alla volontà non nostra. “Da colui che ha fatto te, non allontanarti neppure per andare verso di te” (cit.S.Agostino, Lumen fidei. Enciclica sulla fede, Jorge Bergoglio).
Capiremo che la felicità non è necessaria, qui ed ora. L’amore basta (“la gente muore per fame d’amore”, M. Teresa di Calcutta), e avanza pure una fiducia religiosa con cui costruire consistenti rapporti umani anche tenendoci per anni a un metro di distanza.
Forse la distanza tra noi serve per mettere in mezzo Cristo, e sentirlo tutti più vicino e attraverso di lui essere più solidali.
Con la tempesta ancora in atto, Dio ha messo la punteggiatura a un modo di vivere sgrammaticato.
Andrà tutto per il meglio, perché bene già è andata fino qui.

Giuseppe De Marco

Una passeggiata in mostra… Roma ci sorprende!

Carissimi Amici nell’attesa di poter tornare a visitare Roma nelle sue sublimi bellezze vi offriamo una passeggiata nelle Scuderie del Quirinale che svelano la mostra evento “Raffaello.1520-1483” e presentano il video-racconto dell’esposizione.
La visita virtuale accompagnerà i partecipanti in una passeggiata tra le sale, custodi di oltre 200 capolavori provenienti da tutto il mondo. Un modo per consentire al pubblico di ammirare, anche a distanza, lo splendore dell’arte di Raffaello e la grandiosità del progetto espositivo, nell’intento di condividere cultura e bellezza con il maggior numero possibile di persone.

Buona passeggiata

 

San Giuseppe pensaci tu…così pregava la Beata Maria Schininà!

La nostra fondatrice “Maria Schininà” ricorreva spesso a San Giuseppe nelle necessità e ci insegnò a dire “San Giuseppe, pensaci tu!”. Madre Caterina Di Pasquale, una testimone oculare, così racconta:

Ci fu un anno in cui la suora cuciniera avvertì la superiora che era urgente provvedere per l’olio. Suor Maria, che non aveva i denari per acquistarne, prese un santino di San Giuseppe e lo applicò alla giara dell’olio, poi invitò le suore a pregare. Io e le altre suore misuravamo l’altezza dell’olio e non lo vedevamo scemare. Non saprei con precisione quanto se ne consumasse ogni giorno, ma si tenga presente che la comunità era composta di più di quaranta persone e nella cappella si tenevano accese due lampade al giorno. Sono sicurissima che non vi fu aggiunta di olio; l’olio si conservava nella dispensa e la chiave della stanza la tenevo io. Ci associammo alla Fondatrice che diceva: ” Vedete che San Giuseppe non ci ha fatto mancare l’olio”. 

Ed è per questo che noi sue figlie ricorriamo a Lui nel bisogno e non ci stanchiamo di contemplare Gesù baciato che si addormenta tra le braccia di Giuseppe e che riposa sul suo cuore.  San Giuseppe in questo periodo di particolare buio e paura, insegnaci a sognare e a vivere la paura come un mistero.

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Un pò come Gesù…anch’io sono partita! #ritirodiquaresima2020 #sannilo @casamariaschininà

Un po’ come Gesù, anch’io sono partita, mi sono messa in viaggio; mi sono ritrovata ad intraprendere questo ritiro quaresimale. Sono certa che nulla accade per caso; se son giunta in questo luogo è perché è stato fortemente voluto dal Signore. Ed eccomi qui, davanti a Te, a parlarti di me, nel silenzio di questo luogo, in raccolta preghiera, nell’intimo di me stessa. Rifletto su tutte quelle volte in cui mi sia dimenticata di Te, ti abbia tenuto fuori dalla mia quotidianità, perseguendo vane felicità, che mi portavano all’errore, allo sbaglio. Perché, così come la donna samaritana continua a vivere nei suoi sbagli, così faccio io; spesso dal passato non si impara. Continua a leggere “Un pò come Gesù…anch’io sono partita! #ritirodiquaresima2020 #sannilo @casamariaschininà”

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